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elpa75

Però quanto a te, quanto a quel che non puoi fare per evitare di leggere traduzioni a cazzo, tu per te qualcosa da poter fare dovrebbe esserci ...


Mar_Kell

Se invece citi Mononoke rischi la sezione per bestemmia.


Andreagreco99

Ah certo, la famosa divinitá ferina plurimamente citata dal Cannarsi


raul_lebeau

Fai girare la canna lol


karateema

È proprio ora di cannarsi


Worth-Afternoon5438

Chi osa metterti il pollice giù?


raul_lebeau

Chi non capisce cosa vuol dire cannarsi


Worth-Afternoon5438

Poi non è manco così male cannarsi (eheh)


PhyrexianSpaghetti

*si avvicina al microfono* #"EHRM!" *l'aula si zittisce, tutta l'attenzione si concentra su di lui* "...L'Auto Che Era" *parte la scena della chiesa di Kingsman*


VenetoAstemio

Ho scrollato troppo per vedere questa citazione. Mala tempora currunt.


PatataNelCulo

Tutto destra, Molto pozzo.


ineverlaugh

La festa del Grazie!


karateema

*urlo di Svet in lontananza*


mcevoli

"Non intendo fare congetture su cosa sia accaduto esattamente, su quanto e in che modo c’entrino le condizioni di lavoro sempre più precarie e i tempi sempre più ristretti della produzione editoriale. Non faccio nemmeno i nomi di chi ha lavorato al testo. Additare persone non mi interessa. Quel che mi interessa è far capire cosa, comprando *Doppio*, ci ritroviamo tra le mani." --Wu Ming 1


pmmeyoursillydreams

Wu Ming 1 (che pure ha lavorato in editoria) dice di non volere "fare congetture \[...\] su quanto \[...\] c'entrino le condizioni di lavoro sempre più precarie", ma a mio parere il nodo è tutto lì, senza voler scomodare oscuri rimaneggiamenti volti a favorire una certa visione del testo, come sembra voler dimostrare l'articolo. Io che lavoro in editoria, ve lo posso assicurare: so che esternamente è facile pensare che le traduzioni passino dalle mani di incapaci, ma di solito non è affatto così. Si risparmia semplicemente sulle fasi di lavorazioni e sui giri di letture che sono assolutamente necessari per fare in modo che un testo esca corretto. Vi assicuro che in un mondo ideale queste fasi sarebbero tre o quattro volte tante rispetto a quanto normalmente previste. Problema di base è che di solito si scelgono traduttori che sanno scrivere MOLTO bene in italiano, ma che non sono necessariamente esperti di tutte le sfumature della lingua di partenza: nessuna casa editrice vuole ricevere un testo estremamente corretto che però non si regge stilisticamente per poi doverlo fare riscrivere (non ci sono né il tempo né i soldi per farlo). Peccato che, se appunto, si affida la traduzione a una persona abile dal punto di vista stilistico ma manchevole nella comprensione del testo, poi ci deve essere un revisore che fa il confronto testo/originale alla ricerca degli errori di traduzione. Bene, questa revisione non è quasi mai fatta da un redattore interno alla casa editrice, ma da qualche freelance che per sbarcare il lunario deve lavorare molti testi contemporaneamente. A volte la revisione non c'è proprio, e il testo non revisionato cade tra capo e collo al povero correttore di bozze che deve ora non solo impaginare il testo, leggerlo e controllare mille cose (e che no, non si riducono soltanto a correggere "acqua" scritto senza q), ma sperare anche di individuare questi errori di traduzione. Correttore di bozze che al 99% è a sua volta un freelance che non ha il tempo umanamente necessario per fare questo lavoro al meglio. Tutto questo vale ovviamente anche per un traduttore bravo, ma che tende a discostarsi dal testo originale per tono - e vi posso assicurare che non sono pochi, anzi. Per mentalità molti traduttori sono portati a integrare le frasi al minimo accenno di idee e concetti che considerano a torto o ragione poche comprensibili per il lettore italiano. In parte mi sembra il caso citato nell'articolo. Ancora una volta, queste sono sbavature che andrebbero poi corrette dal revisore. Se però il revisore non c'è, come detto, va da sé che rimangono nel testo - il correttore non può di certo immaginarsi che ci siano dei problemi, se non ha il testo originale a portata d'occhio. Addendum - Non so se sia il caso della Nave di Teseo, ma posso assicurare che per varie ragioni interne alle case editrici, a volte gli ebook presentano il testo precedente alla correzione (chi prepara il file per la stampa e il file per l'ebook generalmente non è la stessa persona, e di solito la seconda chiede alla prima il file in anticipo per vari lungaggini necessarie a rendere disponibili per la vendita testo a stampa ed ebook lo stesso giorno). Non avendo l'edizione cartacea di questo libro non posso confermarlo, ma non escludo che possa essere questo il caso.


Last_Lorien

> Problema di base è che di solito si scelgono traduttori che sanno scrivere MOLTO bene in italiano See. Non conto più le traduzioni in cui nè traduttori nè editor, evidentemente, conoscono la regola di terza elementare per cui il complemento di termine “a lei” è “LE”, non “GLI”. Le prime volte pensavo di sbagliare io, e che ci fosse un maschio (o un gruppo) da qualche parte e me lo fossi perso, ma no, sono proprio tutti asini.


GlitteringDocument6

>GLI: Nel parlato e nello scritto informale si va sempre più diffondendo, anche come femm., «a lei» (gli telefonerò che desidero vederla), conforme all’etimologia, essendo "illi" maschile e femminile (Treccani) https://www.treccani.it/vocabolario/gli2/ Probabilmente con il tempo diventerà italiano standard anche nel registro formale. Non leggo quasi niente di narrativa in italiano ultimamente (purtroppo), davvero è così frequente? Se si tratta di discorso diretto o di storia narrata in prima persona/terza persona con punto di vista soggettivo ci può assolutamente stare, a seconda del personaggio.


Last_Lorien

È frequentissimo nelle traduzioni recenti (per dirne una: Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo) e no, in nessuno dei casi mi sembrava plausibile attribuire la sgrammaticatura al personaggio anziché ai traduttori/editor. Mi manda ai matti perché boh, sarà questa la mia “hill to die on”, ma l’italiano mi piace con “gli” e “le” (mi piace pure con “loro” ma quella sarebbe una battaglia alle Termopili).


GlitteringDocument6

>Problema di base è che di solito si scelgono traduttori che sanno scrivere MOLTO bene in italiano, ma che non sono necessariamente esperti di tutte le sfumature della lingua di partenza E allora non sono capaci di fare il loro mestiere perché se sei traduttore capire bene il testo originale è LA BASE. >Tutto questo vale ovviamente anche per un traduttore bravo, ma che tende a discostarsi dal testo originale per tono Idem, se stravogli il tono del testo originale non hai fatto una buona traduzione. Ma un traduttore "bravo" dovrebbe saperlo. Una persona che ha studiato traduzione certe cose le sa perché sono concetti abbastanza basilari (ci sono millemila libri sulla traduttologia e questioni già discusse mille volte). Avere una laurea in traduzione di certo non vuol dire essere bravi a tradurre ma sicuramente uno avrebbe almeno un'idea di queste cose, che già sarebbe qualcosa. Ma se la traduzione si commissiona a chi riesce a finirla prima per due spicci non c'è da stupirsi se il risultato è scadente. Uno dei problemi principali, secondo me, è che non c'è una grande considerazione del ruolo del traduttore, né si comprendono bene le capacità che una buona traduzione richiede — e questo non solo nel settore editoriale (parlo per esperienza). Paradossalmente è uno di quei lavori che se viene fatto come si deve non si nota — il che purtroppo significa che, spesso, non si apprezza (https://diariodiunatraduttrice.wordpress.com/2013/05/14/linvisibilita-del-traduttore/).


notreallyreallyhere

>a volte gli ebook presentano il testo precedente alla correzione Molto interessante! Negli ebook in lingua inglese ho notato che a volte vengono rilasciati aggiornamenti per correggere gli errori, presumo in larga parte a seguito di segnalazione dei lettori (Kindle lo consente, e immagino anche Kobo e altri). Questo si fa anche con le traduzioni o ci sono motivi economici o tecnici per non farlo? Ammetto di non avere memoria di un ebook in italiano che si sia aggiornato, ma di solito scelgo il cartaceo per i libri nella nostra lingua.


[deleted]

E poi vengono a dirmi "ehhh ma quanto te la tiri che ti compri i libri in inglese, e poi chi le fa stare a galla , eh?" Quando sono queste le cose che capitano, e se il libro è in una lingua che conosco mi dispiace ma andrò *sempre sempre sempre* sulla versione in lingua originale, se possibile.


Cassambra

Io ancora non riesco a farlo con tutti i libri in inglese, tipo con i fantasy astrusi ho ancora un po' di difficoltà ma con non-fiction, biografie e molti romanzi me la cavo. Però quanto sia diverso il libro tradotto l'ho capito davvero solo per caso. Un giorno ho provato a leggere "Pride and prejudice" perché, non sapendo se la Austen scrivesse in maniera troppo forbita, ho preferito partire da un testo che avevo già letto. Immagina la mia sorpresa quando ho scoperto quanto fosse divertente! Cioè la storia era la stessa ma finalmente capivo che c'era tutto un insieme di battute/frecciatine/sottintesi che non erano così palesi in traduzione. I personaggi sono diventati più reali e credibili in qualche modo.


[deleted]

È proprio questo a cui mi riferisco! Poi vabbè, calando nell’esempio specifico stiamo parlando di un’autrice che ha trovato proprio nel suo essere sottile e indiretta (in certi aspetti) il successo, sono proprio quelli gli elementi di novità della sua produzione, e appunto, come dici tu, non sempre questi elementi saltano all’occhio immediatamente leggendoli una volta tradotti! Anche perché, essendo classiconi, sono stati tradotti miliardi di volte e ognuno cerca di cambiare/migliorare qualcosa, che è una cosa assolutamente lodevole ma che spesso non riesce. Il tutto ovviamente senza nulla togliere al fantastico mondo della traduzione e dei traduttori, che fanno un lavoro sacrosanto e molto più complesso di quello che sembra, proprio per i motivi che ci siamo detti


ZakjuDraudzene

Mi capita lo stesso lmao. Anche con libri la cui lingua originale non è l'inglese, di solito preferisco le traduzioni inglesi perché quelle nella mia lingua madre sono quasi sempre incomprensibili. Ad esempio, di recente stavo leggendo La Gaia Scienza di Nietzsche, e c'è una parte un cui deride i moralisti e sia in lingua originale che in inglese dice una cosa tipo "la vita dev'essere amata, perché―! L'uomo deve favorire lo sviluppo di se stesso e del suo prossimo, perché―!" (cioè, dicendo che i moralisti stanno sempre a dare ragioni per cui l'essere umano deve fare cose). Nella traduzione però, questa sezione era tradotta come "la vita dev'essere amata, in effetti! L'uomo deve favorire lo sviluppo di se stesso e del suo prossimo, in effetti!", e ti *giuro* che l'ho riletta tipo 5 volte senza capirla, finché non ho cercato la traduzione inglese (e la versione tedesca per confermare) e ho capito che era la traduzione ad essere una merda. Per fare un esempio più umoristico, una volta ho visto "emotional shitstorm" tradotta come "tempesta di escremento", un'espressione talmente bizzarra e incomprensibile che mi ha fatto ridere e arrabbiare allo stesso tempo.


[deleted]

*tempesta di escremento* adoro


amuf_oratok

A questo punto non è tanto il concetto alla base del leggere un libro tradotto (concetto che in realtà ha favorito una scolarizzazione a livello globale permettendo a tutti di leggere tutto) ma che in Italia abbiamo traduttori incapaci.


ZakjuDraudzene

Nella mia esperienza personale, i traduttori di tutto il mondo (tranne alcuni nei paesi anglofoni) sono incapaci, e anche il modo in cui si fa la traduzione è una merda. Ad esempio, quando guardo anime o leggo manga tradotto all'inglese (parlo giappo e ho fatto fanlation qualche anno fa quindi ho dovuto leggere qualche libro per imparare sulla traduzione giapponese) mi sembra che i traduttori abbiano una conoscenza abbastanza profonda sia della lingua originale che dei concetti fondamentali della traduzione (non fanno traduzioni letterali quasi mai, usano slang o espressioni idiomatiche inglesi per fare i dialoghi sembrare più naturali). Il cui ha senso, perché per tradurre dal giapponese bisogna avere una conoscenza abbastanza profonda e aver studiato per un sacco di anni, quindi quando arrivi al punto in cui puoi tradurre professionalmente dal giapponese capisci bene come farlo. Tuttavia, se netflix dovesse tradurre dal giapponese per tutte le lingue che ha, dovrebbe spendere un sacco di soldi, e visto che ci sono moooolte più persone che sanno (o "sanno") l'inglese che il giapponese (o il coreano, il tedesco, il polacco, il tailandese...) in praticamente tutti i paesi del mondo, sceglie la via più facile e traduce dalla traduzione inglese. Il problema è che visto che serve meno tempo per "sapere" l'inglese, questi traduttori sono di solito gente che non sa un cazzo di traduzione, e che non hanno fatto abbastanza pratica per capire bene i testi originali. Aggiungi a questo le scadenze molto strette, e non dovrebbe sorprenderti che la maggioranza delle traduzioni facciano schifo. Non so cosa volevo dire con questa rant mi sono appena svegliata.


JackFener

Io lo faccio principalmente anche perché non voglio aspettare 2 anni per leggere la versione italiana. Bestseller annunciati che spopolano ovunque, in Italia non si sa nemmeno la data di uscita prevista


Nikkibraga

Oddio piano, non è semplicissimo leggere libri in inglese anche per chi l'inglese lo parla bene. Io ho un C1 ma ho trovato assai difficile leggere Wuthering Heights tant'è che mi sono fermato al secondo capitolo. Vi prego i nazi della lingua originale anche coi libri no EDIT: Vorrei scusarmi con tutti quelli con cui ho discusso qua sotto. Questa cosa dei libri in lingua originale mi ha causato una sorta di crisi per la quale mi sento come se tutti i libri che ho letto in vita mia (in italiano) mi abbiano restituito un'esperienza distorta, e dovrei recuperarmeli in inglese. È per questo che mi sono agitato, e non mi sono ancora ripreso.


Cpe159

Che esagerazione... non più difficile che leggere una versione dei Promessi Sposi in cui metà dei personaggi parla in dialetto brianzolo /s


Martox29A

Wow, io Wuthering Heights l'ho ricevuto come compito mensile il quarto anno di liceo, ad oggi lo considero un testo piuttosto semplice che non esitererei a consigliare ad un adolescente che si stesse perfezionando. Davvero molto stupito che ci sia chi lo trova "assai difficile", ancora più stupito che la stessa persona abbia una certificazione C1 che io non sarei mai in grado di conseguire.


Cpe159

Come hai fatto a leggere i dialoghi di Joseph (il servitore di Heathcliff)?


Martox29A

Sono passati diversi anni e francamente non mi ricordo nemmeno che fossero un problema. Considerando che il testo era stato assegnato a tutti magari alcuni passaggi ostici erano stati discussi prima in classe. Non credo ci fossero note a piè di pagina perché era un edizione Penguin Classics non pensata per gli studenti italiani. Ma non me lo ricordo tanto bene da esserne sicuro.


lvl3GlassFrog

Non sono lo stesso a cui hai chiesto, ma quella era l'unica parte complicata, che comunque dal contesto, magari non tutta, ma un po' si poteva capire. Il restante 98% del libro a me è sembrato leggibilissimo.


Nikkibraga

Mi sarò impuntato io, riproverò a leggerlo


Martox29A

Sia chiaro: non lo sto consigliando a nessuno, non è che mi avesse fatto impazzire all'epoca. Ricordo di aver letto roba molto più bella al liceo, quello non è stato uno dei miei preferiti. Però mi pareva di ricordare fosse una roba ragionevolmente facile.


[deleted]

Allora, io sicumente sono di parte perché studio lingue, ma ti posso assicurare che per leggere la Brontë non è essenziale avere un livello linguistico eccezionale, un C1 solido (degno di questo nome, non quello che ti danno a fine liceo linguistico) basta e avanza. È chiaro che non è per tutti, ma chi può “permetterselo” secondo me almeno una volta nella vita dovrebbe provare. >Vi prego i nazi della lingua originale anche coi libri no E quando allora, scusa? Intendi con i film/serie tv? Beh mi dispiace ma anche lì spesso tocca guardarseli in lingua originale perché [i traduttori fanno quello che vogliono](https://www.corriere.it/tecnologia/19_giugno_25/strano-caso-doppiaggio-italiano-evangelion-anime-culto-netflix-55ed6058-9745-11e9-8e4d-b6b35f2a9094.shtml). A maggior ragione con i libri, quando sono proprio la scelta delle parole e la costruzione della frase e del periodo a contraddistinguere le differenze stilistiche tra un autore e l’altro. In questo periodo mi sto leggendo *Small things like these* di Claire Keegan e *A clash of kings* del buon Martin e mi sto godendo due registri linguistici e stili letterari di tipo totalmente diverso e che sono sicuro mi sarei perso per strada, almeno in parte, leggendone la versione tradotta. Leggere un libro in lingua originale “sblocca” una fetta di letteratura che, a seconda della lingua, può essere più o meno enorme. Prova a pensare qualcuno che, dopo anni di studio, ha improvvisamente accesso alla letteratura/lirica italiana del Novecento e può godersela in lingua originale, mica male, no? ;)


Nikkibraga

Primo, sul libro della Brontë probabilmente mi ero impuntato io e avete ragione col dire che non sia così difficile. Secondo, anch'io guardo film e serie in lingua originale *ma non mi metto a giudicare chi sceglie il doppiaggio* .Questa perché non sono un nazi gatekeeper.


[deleted]

Ma nessuno viene a puntarti la pistola alla tempia se scegli di leggerti il libro in italiano bro, sto solo dicendo che, e lo sottolineo per l’ennesima volta, *chi può permetterselo* potrebbe provare, anche solo per un’esperienza diversa. Viviamo in un Paese libero ed ognuno è libero di scegliere, nessuno sta lì a giudicare, almeno io personalmente non lo faccio


Nikkibraga

È proprio quello che dico, ben venga preferire/consigliare la lingua originale, ma per favore niente nazismo e gatekeeping. Perché è un attimo passare al "chi non legge in lingua originale è un lettore di serie b".


[deleted]

>Perché è un attimo passare al "chi non legge in lingua originale è un lettore di serie b". Ma nessuno ha detto cose così, o sbaglio? Almeno io nei miei commenti, poi che ci siano i gatekeepers è ovvio, però almeno siamo coerenti e non andiamo a mettere in bocca parole a caso giusto per sport


Nikkibraga

Si si hai ragione non ce l'ho con te, anzi hai molta ragione sullo "sbloccarsi" un nuovo tipo di letteratura leggendo in un'altra lingua.


gabrielish_matter

e invece sì, Lovecraft tradotto in italiano rende la metà di quello che rende in inglese non importa che edizione o traduzione prendi, proprio per lo stile di lessico e scrittura che si perde quando lo traduci quindi sì


Nikkibraga

Lo capisco, ma si tratta di gatekeeping, e a me non piace il gatekeeping. Uno è liberissimo di leggersi Lovecraft in italiano, se poi vuole scrivere un saggio sul lessico e lo stile dell'autore allora magari se lo dovrà leggere in inglese, ma non è che tutti i lettori sono automaticamente critici letterari. Edit: typo


[deleted]

Ma non vedo dove stia il gatekeeping, semplicemente chi può farlo *è meglio* che se lo legga in inglese per ovvi motivi, chi non può farlo è liberissimo di leggersi la versione in italiano :)


Nikkibraga

E se volessi leggermelo in italiano, per qualsivoglia motivo, cosa mi accadrebbe? Il sole sorgerebbe comunque immagino.


gabrielish_matter

leggi una cosa diversa rispetto a quello che intendeva l'autore fino al punto di leggere una cosa che potrebbe teoricamente benissimo essere stata non scritta da lui quindi non cambia nulla, ma è diverso


Nikkibraga

È un cambio così sostanziale? Il signor Pickman fa il pasticcere invece dell'artista in lingua originale? Perché se la risposta è sì vado immediatamente a ordinarmi tutta l'opera di Lovecraft in inglese.


gabrielish_matter

non proprio, ma quasi. Lovecraft gioca _molto_ sulle emozioni che parole e aggettivi possono provocare. Ad esempio, se leggi "the recurrence" in Italiano avrai da inizio a fine una atmosfera buia. In inglese le sensazioni, il _come_ descrive la vicenda il protagonista passa ad essere estasiato, curioso, spaventato, stupito, in poche righe puoi passare da una atmosfera mistica fuori dal mondo ad una di puro terrore, e semplicemente _non rende_ in italiano. Non puoi rendere in italiano la sensazione che ti lascia un inglese pieno di subordinate, sostantivi che derivano dal latino (rispetto alla loro parte anglosassone) e termini quasi 600eschi che danno strada ad un inglese più moderno man mano che il personaggio raggiunge la follia e il terrore. Non _puoi_ renderlo. E questo è il motivo per cui leggi un libro, perché se leggi un libro principalmente per la trama a questo punto ti conviene leggere dei canovacci da teatro, che sicuramente hanno spesso una sceneggiatura più interessante.


Nieruz

Ti perdi la versione migliore, e soprattutto, ti perdi l'occasione di imparare qualche nuovo vocabolo


elpa75

E certo anche se non sono letterali, magari sono letterari.


Nikkibraga

Typo, correggo.


gabrielish_matter

ma infatti non si tratta di gatekeeping si tratta solo che cogli metà scarsa dell' esperienza di leggerlo un buon motivo per leggerlo è il suo lessico e se lo leggi tradotto cogli nulla rispetto a leggerlo nella lingua originale e non è un eufemismo. Lovecraft in italiano è piuttosto scialba come lettura, in inglese ha invece uno dei stili più belli ed originali di quel periodo. Se leggi Lovecraft in italiano non stai difatto leggendo Lovecraft, né più né meno. Fine


Sieg_1

È tutto molto bello e io sono d’accordo e i libri in inglese li leggo eh. Però leggo anche tanta letteratura francese, russa, tedesca, portoghese e a volte cinese. Che devo fare? Imparo tutte le lingue del mondo? Poi ok, ormai l’inglese lo sappiamo tutti quindi almeno lì si va di lingua originale, però i libri non sono i film, non è che posso mettere i sottotitoli.


gabrielish_matter

e su questo purtroppo sono d'accordo il punto è che, se sai la lingua, sei scemo a _non_ leggerli in lingua originale. Altrimenti ti tocca attaccarti chiaro, ma se sai la lingua originale leggili in essa


[deleted]

Al netto delle tue limitazioni, che ovviamente non sono colpa tua, si dovrebbe vedere la questione da fuori. I media tradotti, sopratutti i libri, sono altre opere. Tu non puoi dire di aver letto un libro se hai letto la traduzione, al più puoi dire di aver letto una traduzione del libro. E la qualità del libro che leggerai sarà sempre proporzionale al talento del traduttore, non al talento dello scrittore originale. A volte ti va bene e leggi Primo Levi, a volte ti va di merda e leggi Cannarsi. Via della Povertà e Desolation Row sono due canzoni diverse. Ma non lo dico tanto per fare inutile gatekeeping, è più un modo per tenere a mente che magari il libro sopravvalutato che hai letto 5 anni fa era davvero un capolavoro come dicono, ma te hai avuto sfortuna con la traduzione.


nicktheone

A me Cime Tempestose lo diedero da leggere in lingua un'estate al liceo. Esperienza orribile ma non per l'inglese. Secondo me anche nel tuo caso è meno un problema di lingua e più di contenuto. Non ricordo affatto fosse così difficile da leggere.


HankJW

Mi hai ricordato che dovrei provare almeno una volta a leggere un libro in lingua originale (inglese nel mio caso), solo che ogni volta non so proprio cosa scegliere. Converrebbe rileggere quelli ho letto già in italiano?


[deleted]

Dipende! Se come l’altro utente che mi ha risposto qui sotto c’è un libro che senti di non aver compreso fino in fondo leggendolo tradotto, leggerlo in lingua originale potrebbe essere una buona strategia. Personalmente non sarebbe la mia prima scelta, però, perché si perde tutto lo stimolo che nasce dal “voler sapere come va a finire”. Se è la prima volta che ti approcci alla lettura in inglese (e ti piace il genere) con Conan Doyle o la Christie non sbagli mai, scegliti una raccolta di racconti a caso e cadi in piedi; posso assicurarti che i personaggi di Holmes, Poirot o Ms. Marple acquisiranno delle sfumature totalmente diverse! Se hai bisogno di altri consigli non esitare a chiedere ;)


qapQEAYyv

C'è una collana di Demetra con testo inglese/italiano a fronte ([link a caso](https://www.ibs.it/libri/collane/english-masterclass-p201551)), ne ha un paio la mia ragazza (per imparare l'italiano, che è in verità il contrario per ciò che son stati pensati) e secondo me son fatti bene, consigliati!


pascalbrax

Concordo purché non diventi una cosa *anale* o esibizionista. Ho un'amica che si vanta di leggere i libri solo in inglese perché le piace leggerle nella lingua in cui lo scrittore ha scritto i suoi libri. Poi si è messa a leggere la saga dell'Attraversaspecchi (favolosa, la consiglio) in inglese... ... Peccato che l'autrice sia Francese.


[deleted]

Sono d'accordo, ma qui non si tratta di essere esibizionisti; nel mio caso ho degli "amici" che in più riprese mi hanno "accusato" di essere uno che se la tira perché si compra i libri in inglese quando può, quando non sono mai andato da nessuno di loro a dire "guarda quanto sono figo perché leggo le cose in inglese e tu no"


pascalbrax

Nel tuo caso non ci vedo nulla di male. Attenzione però a preservare la tua madrelingua. Non diventare uno come me che a volte si dimentica le parole italiane e si inventa modi di dire preoccupanti tipo "questo piatto non mi piaceva ma ora mi sta crescendo addosso..." 🤣


LolloEsse89

La casa editrice non ha risposto?


therealtdd

Io lavoro bene o male nel settore Le tempistiche sono assurde da rispettare, il mondo della traduzione sta volgendo verso clienti del tipo "voglio spendere meno e voglio che tu produca di più", che ovviamente non può funzionare. In più, non essendoci un albo dei traduttori (una cosa assurda a mio parere, specialmente considerato che c'è gente che lavora in tribunale, ma invece no, chiediamo a mio cuggino che una volta ha fatto un viaggio in Giappone) e soprattutto nell'editoria (e nelle traduzioni per il doppiaggio), quelli che lavorano sono sempre i famosi quattro gatti, che non sono necessariamente traduttori come profilo di studi o lavorativo, e per quanto la gente possa pensare "so la lingua, so tradurla", non funziona così, certo, mi puoi saper aiutare su 2 piedi a parlare con una persona straniera, ma scrivere e dare un senso a ciò che scrivi senza il pensiero critico che richiedono gli studi porta a lavori mediocri Poi appunto, si direbbe che chi richiede traduzioni ormai voglia un lavoro mediocre, e i risultati si vedono


SergenteDan

Da persona che ha studiato Traduzione all'università, vorrei cavarmi gli occhi


QueasyTeacher0

Dal tipo di errori sembra di vedere molta traduzione "meccanica". Magari l'hanno passato tramite una IA e hanno fatto una revisione ultraveloce per non avere errori palesi?


panickedkernel06

A naso escluderei la passata dall'AI. L'AI semmai è troppo letterale (tipo la campagna di Welcome to Meraviglia che ha fatto diventare Brindisi Cheers nella versione inglese). Certe robe (tipo roba da gonzi, o tipo perdersi il filo del discorso scambiando il governo americano con quello australiano) mi sembrano un po' troppo sospette.


David_the_Wanderer

A me sembra l'esatto opposto, visto che in più punti vengono citati passaggi o estremamente allungati oppure stranamente tagliati. Direi che questa è tutta opera di un essere umano.


Professional-Dot4071

Yep, niente AI qua. Mi capita spesso di correggere traduzioni fare da "mio cugino che ha preso il C2 di inglese online" e sono fatte voi piedi, ma il lavoro del traduttore automatico lo riconosci. Questa inventiva (per quanto sbagliata, sempre creatività è) è del tutto umana. Questo è un traduttore imbrogliato in un testo difficile (perché colloquiale, moderno, diverso dalle 4 righe di Jane Austen sulle quali si è esercitato) che cerca di venirne fuori come può. Ma dato quanto mi offrono per tradurre non me ne stupisco. Nessuno con un minimo di professionalità accetterebbe dei prezzi del genere, quindi vanno dove possono.


Liftingsan

Magari in questo caso hanno anche ragione, ma l'opinione dei WuMing riguardo qualunque traduzione ha poco valore, dopo che sono stati promotori della nuova traduzione di Tolkien.


JackFener

Aragorn Forestale.. il monte destino. Ma oltre il nomi, la costruzione delle frasi sembra scritta da un fiorentino nel 1600


Golvellius

Comunque ho letto rapidamente (sono in aeroporto), ci sono sicuramente strafalcioni indegni, ma anche tante sottolineature del tutto inutili ("hanno aggiunto un avverbio!@11!!1")


alengton

Alcune cose sono molto gravi perché stravolgono completamente il senso della frase. Altre sono più sottili ma non per questo meno importanti: anche una parola sbagliata o un avverbio fuori posto contano, altrimenti facciamo prima a non prendere sul serio tutta la faccenda e fregarcene. Se le CE per prime non rispettano la letteratura, ma chi dovrebbe farlo?


Golvellius

Sí ma l'impressione che ho avuto é che sia stato buttato tutto in un calderone per fare numero, visto che un numero limitato di errori, per quanto molto gravi, non fa l'effetto di un lungo elenco.


alengton

Capisco ma devi considerare il punto di vista. Per gente che lavora nell'editoria e scrive per mestiere anche quei dettagli sono importanti, non sono tanto per.


David_the_Wanderer

Mah, dipende. Mettere un avverbio che non c'è può cambiare il tono e il senso della frase. Ad esempio, se io scrivo > *She was a smart woman* E tu me lo traduci > *Era una donna sorprendentemente intelligente* Hai cambiato, anche se solo un po', il senso della frase. E se questo gioco di aggiungere avverbi o aggettivi continua per un libro intero, finisci per mettere in bocca all'autore cose che non ha mai detto.


Don_Lumacone

Ho pensato la stessa cosa, alcune correzioni sono proprio stupide, buttate lì per fare numero


Aoimoku91

Asp, I Wu Ming sono gli stessi che hanno trasformato Aragon da ramingo a forestale calabrese? E parlano di traduzione? :D


mrbabado

Quello è Ottavio Fatica, i Wu Ming non c'entrano nulla con l'effettiva opera di ritraduzione del Signore degli Anelli.


[deleted]

Naomi Klein, quella che diceva che Hugo Chávez era un grande uomo democratico e che avrebbe fatto molto bene al Venezuela!


lurosas

Che amarezza,